(Vom) In giorni di attentati nei confronti della Costituzione e latrati nauseabondi che si levano da quella fogna di nazione denominata Vaticano, alcuni segnali ultraterreni fanno sperare: anche negli inferi iniziano ad averne le palle piene.
A Torino una banda di indomiti ha violato la sacralità di un edificio di culto - eretto in onore di “Gesù operaio” (Sic!) – scagliandogli contro una purificatrice bomba carta; in provincia di Savona un fulmine ha colpito il campanile di una chiesa, causando la caduta della cuspide che, con gran fragore, ha sfondato il tetto della adiacente caserma dei Carabinieri; il secondo disco degli americani Blade Of The Steel è stato recapitato a casa mia da un losco figuro, dipendente delle Poste.
Si autodefiniscono “Kings of Satanic Whiskey fueled '80's Thrash Metal Punk” ed è impossibile contraddirli. “Taste the blade” è uno dei migliori album black metal/thrash dell’ultimo decennio, senza dubbio diplomatosi nella stessa vecchia scuola in cui Kronos, Quorthon e Araya erano maestri di blasfemia e cinismo.
Ogni singolo brano è una storia a sé: “Black Wizard Spell” è costellato da cori di bucanieri running wilders, mentre “Revenge” è un velocissimo 2/4 con linee vocali paradossalmente simili a certi inni youth crew.
Come se non bastasse omaggiano il nostrano Romano Scavolini, con una canzone intitolata "Nightmare in a damaged brain", film del 1981, insano e pluricensurato.
Chi non compra è figlio di Gesù
Upside down... turn the cross.
Contatti:
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